sabato, agosto 25, 2007

Non Hai il Diritto Di Piangere






Una Lacrima


non ha il diritto di nascere.




La tua Gola


non ha il diritto di serrarsi.




Il Dolore


non ha il diritto di percuoterti.




Per ogni sguardo una sorpresa


in ogni mattina il tuo volo.




Un sorriso


sulla palla di fuoco,


la tua vita


sulla pella d'oca.




Non Hai il Diritto Di Piangere


finche' c'e' vita.

domenica, agosto 19, 2007

The Line
















Stefania
















Is it me or you?







venerdì, agosto 17, 2007

Muta


Ho lasciato
che il mio corpo
pieno
ti avvolgesse


la mia pelle
ha velato
il tuo fianco

ti hanno scaldato
il mio braccio
sul tuo petto
ed il seno
schiacciato


mentre
bianche
il Satellite
ha tinto le sagome.


Quelle
solo
sul tuo letto.


Qui, muta
sanguigna la Nuova
divoro.

Street Children

BBC news
Un servizio fotografico dalla homepage della BBC stamattina, che secondo me merita tutta la nostra attenzione: un percorso tra bambini di strada a Kabul e le loro storie di lavoro e sogni. Essere dottore, o saper leggere e scrivere, avere abbastanza soldi per poter giocare o per andare al ristorante con la propria famiglia. Per non dover piu' correre al lavoro, sulle strade, ogni mattina dopo la scuola, o per avere piu' tempo da dedicare all'educazione. Ma "nobody likes the poor these days", si sa, confessa uno. Un altro, la mano posata su quella dell'amico e sulla mano di un altro, racconta al giornalista la loro condizione. Ha gli occhi vigili, la fronte aggrottata in un flusso di pensieri e ragionamenti, che a guardargli i lineamenti, si direbbero non potergli dare pace. Si esprime per tutti, mentre gli altri fissano nell'obiettivo con un sorriso, o piu' timidamente se ne stanno dietro agli altri. Lui parla anche di politica, o meglio, di politiche sociali: non parla di ideologie come giovani piu' fortunati se lo possono permettere dalle nostre parti. Parla di desideri e diritti. Ma intanto non si ferma. Lavora. E pensa.

Al ritorno dal Sudan, ripenso a quante volte avrei voluto prendere il coraggio in mano e con l'aiuto di qualche amico, parlare a questi bimbi. Avrei scoperto allora sicuramente che nei loro occhi di ghiaccio, e oltre le movenze primitive del loro vivere sul cemento, c'e' qualcosa di essenziale da conoscere. La paura non mi ha permesso di farlo. Una sera a Kharthoum, nella piazza sovraffolata del Mercato di AL-Arabia, dove occorre spingersi a vicenda per camminare, e guardare fissi per terra per non calpestare dita o piedi di mendicanti, io, ignara del problema, mi terrorizzo come mi sento afferrare il lembo della gonna dietro di me e con la coda dell'occhio vedo una sagoma scura appendersi. E allora tiro dritta, piu' veloce, strattonando, senza accorgermi che mi sto trascinando dietro per qualche metro un fagottino di bimbo. Ho paura a guardarlo quando mi fermo. E forse piu' per la mia vergogna, che non per lo specchio di odio scolpito nei suoi occhi.

A Kharthoum, cosi' come a Kabul, una grande fetta della nostra societa' abita quelle strade. Ma non soltanto nelle ore affollate del mercato, quando tutta la citta' fa suo quello spazio pubblico. C'e' chi di questo spazio pubblico e' obbligato a farne dimora privata. Odia gli altri piu' fortunati, o accetta di parlarci per spiegare la situazione propria. E nelle storie di Kabul pubblicate dal sito della BBC di oggi, nell'impegno dei bambini di strada e nella loro speranza per il futuro, ritrovo la stima per chi, nella disperazione, sa mantenere l'integrita' necessaria per un sorriso o per una mente sempre in cerca di alternative.

mercoledì, agosto 15, 2007

Soundtrack for a journey


Scheveningen, Den Haag



[...] in fondo all'anima cieli immensi e immenso amore
fiumi azzurri e colline e praterie
dove corrono dolcissime le mie malinconie
l'universo trova spazio dentro me
ma il coraggio di vivere quello ancora non c'è.

martedì, agosto 14, 2007

Langenfeld. Nature, sport, harmonica & laughs.



Saturday's hike: 1400 mt height difference; 25km distance

martedì, agosto 07, 2007

The Rafting Zoo















































































My Trentino




copyright: Michele
















domenica, agosto 05, 2007

August 2007

A year of goodbyes and farewells.
A year of new encounters and lost bonds.
Life this year. And death this year.
The struggle to gather both and all in a simple smile sinks me in a quiet mood.

“Educating Rita” tonight on the screen. By chance, as by chance is much of ordinary life, whereas in choices only we hide our struggles and our strengths. “Educating Rita” is a movie about a woman’s personal and professional growth and a more successful man’s strive to move on. I catch only the last scenes: a farewell full of affection and compassion. The story of the student and her teacher, backed by utmost respect and appreciation, unravels all in their last hug.

A hug, unlike a letter or a phone call, calls for no answer. It is an instant, and can mean re-encounter or can mean farewell. Sometimes it can even be undefined, if held in silence. But no lie can survive its squeeze.

A yellow stone glows against the darkness tonight. Stuck on top of the roofs, cut in half. Its shine is beautiful. Its stillness and incompleteness are ugly. Yellow like a rotten apple, half like a broken tear.

Quite ironically, one week ago, the moon welcomed me with another face. Its glow, white and full, shone through a Viennese apartment. Ironic because tonight too has been yet another arrival in a capital of Europe. But its welcome mismatches my expectations: after having followed me through every Austrian night, behind every palace along my walks in the central streets, or in a warm evening at Museums Platz, outside of the pubs or across the window along my trains’ truck, the satellite is now stuck against my window, in its persistently dirty gold shade.

Someone says that when the moon joins the earth in a lunar eclipse, everybody lift their noses up the sky to watch them overlap perfectly against each other. These nights I’ve been myself chased by the moon and tonight it seems to want to overlap with my own thoughts in a pensive look. I can’t help to glance at it and interrogate its magisterial stillness.

Until, like the rest, I let it sink in, over a serene smile. The rotten yellow shades into pale okra and the cut elegantly sharpens up against the darker sky.

I choose the silence.

My Bologna