martedì, gennaio 13, 2009

Prima Lettera per un percorso sulla nostra Memoria

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(li imprimo su questa mail perche' sei parte dell'origine di questi ragionamenti. fai conto sia una pagina di un Moleskine anonimo trovato per terra in un parco).

un giro per le vecchie mails di yahoo ieri sera, a cercarne una in particolare, e, vergine all'idea, percepisco la M maiuscola di Memoria.

mi colpisce stamattina anzi. quando mi sono ritrovata a pensare alle mails lette, non piu' pensando ai contenuti con maliconia. lo stupore e' nato piuttosto dall'interesse che provavo verso quei pensieri che solo il Tempo ha potuto scrivere. ero io ad impugnare la penna, ma erano quell'epoca, il contesto, le sfere personale, sociale e storica a scrivermi. vivo ora di cose che il Tempo ha cambiato e delle cose che non sa cambiare.

per le prime, l'importanza della scrittura del Tempo. per le seconde, l'importanza dello studio di questa.

mi e' venuto in mente il tuo progetto sulla Resistenza allora. e anche se dal mio piccolo (ed estero) credo nella necessita' per il nostro paese di recuperare i momenti di unione piuttosto che quelli di frattura, sui quali molto ci si e' soffermati fra l'altro sino ad oggi, e mi pare a causa, in forme e pertanto con esiti diversi dal percorso della Germania sconfitta, ho rivalutato la tua motivazione a portare avanti questo progetto sulla Resistenza. Ne ho valutata l'importanza, sulla base di una percezione piu' vicina al significato di Memoria, sulla base della mia lettura di ieri sera. Ho rivisto il tuo impegno a prescindere dalla scelta di momento storico da narrare (prevedo rabbia, o sconforto, su questo punto).

Io mi sono sempre interessata alla Storia, superficialmente pero', impegnandomi di piu' a capirne le storie. e ad oggi, mi impegno nelle storie, le (non-) vite del Presente.

sulla pagina di ieri sera pero' metto un segnalibro.

la Memoria (non solo in quanto Storia) va studiata, ma va anche preservata e scritta. un percorso individuale di Memoria (storica, personale, sociale) e' di un valore inestimabile nella misura in cui aiuta ogni uomo a capirsi e ridefinirsi. perche' ogni generazione sappia capirsi e ridefinirsi, in quanto brandello della Storia.

noi siamo vittime del nostro tempo, come ogni generazione lo e' stata. la scrittura, il recupero della Memoria, aiuta a liberarsi da questa gabbia, conduce all'espressione oltre costrizioni congetturali.

quello che manca alla nostra generazione temo sia la fantasia. noto la convizione (inconsapevole) di molti coetanei che la globalizzazione ci definisca. ma noi siamo il prodotto, non gli autori di una globalizzazione di culture e mezzi di comunicazione. di tutto l'universo che questa parola racchiude, mi accorgo esserne solo consumatrice. nella nostra generazione non abbiamo inventato nulla (compreso quel genio di Zuckerberg, che di un mondo globalizzato ha fatto il prezioso consumatore del suo Facebook). noi non siamo unici in quanto cittadini cosmopoliti. noi siamo cittadini cosmopoliti full stop.

tutto il resto occorre riscoprirlo. e ogni lettera, ogni disegno, ogni nota musicale, ogni formula matematica, ogni filmato... ogni espressione della nostra storia e della nostra Storia sono indizi per tracciare un percorso unico. scoprire, capire e definire le identita' nuove. per i prossimi libri di Storia.

mi sembrava opportuno scrivere e condividere questi pensieri con te, che tanto leggi della Storia, tante storie scrivi, e tanto ri-scrivi della tua Storia.

un bacio,

G.