venerdì, marzo 09, 2007

London Pride


Serata al pub ieri sera. Una birra io, due i miei conviviali, e molti discorsi su tematiche a noi care.
Una bella serata al pub dopo una giornata piena, di quelle che se guardi indietro nemmeno ti ricordi dov’eri all’ora tale. Di quelle che se ti fermi a pensare e’ peggio che prima, perche’ tutti i concetti ti sovraffollano il cervello e richiedono tempo. Tempo per essere digeriti, tempo per divenire lucidi, tempo per sedimentarsi tra i tuoi “io credo…”
E allora opti per una birrozza in compagnia: perche’ una birra e’ solo questo e tutto questo. Ti siedi, ti rilassi, scherzi e ragioni. Con una birra in un bel pub di quelli tutti “imbaroccati” all’inglese, con la musica che ti tiene sveglio ma ti rasserena i pensieri, con i sorrisi dei tuoi amici e le risate un po’ sguaiate delle ragazze semi-nude di questi popoli, i ragionamenti scorrono piu’ naturali, ti sovvengono solo quelli piu’ chiari e il confronto con i colleghi ne approfondisce la comprensione.
Anche se la mattina dopo ci metti un po’ a ricordarteli. Ma forse e’ quella pinta di bitter, forse e’ il sonno di notte brevi, forse e’ la stanchezza del fervento di questo giornate. Invece le risate, l’armonia e la musica, tutto questo rimane fresco. Come la smoothness di una London Pride, bitter, troppo poco bitter pero’.
Sui testi, negli studi riaffioreranno poi piu’ solidi i tuoi “credo”, e il fervento richiedera’ allora una nuova serata, una nuova bitter, la stessa compagnia. Forse aveva ragione allora la dottoressa alla conferenza sulle strategie di sviluppo per i paesi ex sovietici a dire che i popoli slavi vivono e convivono meglio all’interno della loro comunita’, perche’ loro finito il lavoro si trovano per una birrozza economica al pub, o ancora piu’ economica a casa, mentre lo statunitense medio al timbro del cartellino si fionda a casa nella brama di comprarsi via sky l'ultimo film della settimana.

Viva l’Inghilterra allora, con i suoi pub shakespeariani e le sue bitter. Piu’ bitter della London Pride pero’, perche’ il fervento richiede forti stimoli.

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