domenica, luglio 16, 2006

'Agape'


Quando perfezioni a tal punto la tua sensibilita’ che ogni gesto, ogni parola ed ogni silenzio feriscono i tuoi sentimenti, allora comprendi il bisogno di recuperare la tua autosufficienza. Quando finisci per cercare sempre qualcosa che non trovi e non e’ giusto che trovi altrove che in te, capisci che e’ tempo di ribilanciare le forze. Quando sai che puoi ancora dare, molto prima che i tuoi rami siano tutti bruciati, saprai quali hanno ancora bisogno della tua linfa.

”Nel buddismo la definizione di ‘amore’ è il volere che gli altri siano felici. Questo amore è incondizionato e richiede molto coraggio e accettazione, sia degli altri che di sé. Il nemico dell'amore vero è qualcosa che può sembrargli simile ma è invece il suo opposto: l'amore di sé.”[wikipedia.org]

Io che son cresciuta in un ambiente internazionale di impronta relativista e che ho forte sensibilita’ per gli stranieri ancora ai margini di una struttura societaria consolidata, mi riscopro fortemente limitata ed occidentale nella visione d’amore. E in silenzio soffro. Per me, per una visione che non riesco ad acquisire, per le persone care che non hanno ancora trovato questa visione. Talvolta le amicizie si perdono con la crescita discorde, i valori dell’una si allontanano da quelli dell’altra e come d’obbligo l’amicizia s’affievolisce. Ma se dovessimo conservare una concezione cosi' parziale della sfera umana, definita dalle sole ideologie, allora tutta la ricchezza umana si affievolirebbe.

Mi e’ capitato l’altra sera di parlare con un astronomo della forza della fede e della forza della scienza nel portare risposte ai dilemmi insoluti della vita oltre la morte ed ai misteri dell’universo. Cosi’ come l’esistenza di un dio sarebbe incerta senza fede, altrettanto varrebbe per la concezione di un universo infinito, con certezza di altre forme di vita oltre la nostra, se non vi fosse fede nell’esattezza della scienza. Ogni uomo e’ limitato nella propria sfera, ma ogni uomo e’ arricchito dalla propria sfera.

Questa ricchezza comune, pur articolata in differenti ideologie, si puo’ forse trovare nella semplice risposta di un prete alla certezza del mio amico nel fenomeno del Big-Bang come origine del mondo, contro alla tesi del Creazionismo: “Ecco, Dio e’ il Big-Bang.”

Esattamente questo: cos’e’ l’ateismo se non un’altra fede? Fede nell’esattezza della matematica, delle scienze. Perche’ chiunque abbia studiato matematica ad un livello superiore sa che ogni teorema su cui si basano le verita’, le definizioni matematiche, non e’ altro che un costrutto di assunti, non realta’.

L’uomo quindi, ricco e limitato cerca risposte ai grandi dilemmi nella sua ricchezza umana (o filosofia come la si voglia chiamare) . Nulla mi puo’ confermare l’esattezza della connotazione buddista rispetto ad altre accezioni di amore, nulla se non il mio sentire.

“Moltitudini di filosofi, scrittori, psicologi e poeti si sono cimentati, senza riuscirci, nel tentativo di dare una definizione dell'amore. L'unica definizione possibile è una ‘non definizione’, quella che ha concepito Platone, considerandolo un sentimento misterioso, esoterico e trascendente, fatto di gioia e di tormento, ‘un delirio ispirato dal dio, una follia divina’.” [CATTEDRA E SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN GERIATRIA E GERONTOLOGIA, UNIVERSITA' DEGLI STUDI "G. D'ANNUNZIO", CHIETI].

E’ cosi’ per me che sono ancora in via di definizione, ancora, se mai si finira’ di ridefinirsi. Per me il mio stesso sentire e’ un’entita’ che muta, che si evolve, che mi rovescia e ribalta ogni giorno. E il mio soffrire non e’ altro che insofferenza verso questa o quella parte del me, che mutevolmente scaglio contro questa o quella persona. Dove finisce la catena? Se e dove finisce l’evoluzione del proprio nocciolo. Il nocciolo della stabilita’ che da’ gioia, che sa non confinare nell’ottusita’ ma sa ammortizzare le scosse e stabilizzare gli umori. E crescere in questa quiete, espandendosi sino ad avvolgerci e proteggerci tutti.

“Nessun amore può restare immutato, se vuole durare nel tempo: in esso si deve ripercorrere innumerevoli volte l'esperienza della perdita e del ritrovamento, dell'esilio e dell'arrivo alla terra promessa. L'amore è un continuo cercare ed un continuo ritrovarsi.

Nel giovane il sentimento d'amore raggiunge le vette più alte, producendo uno sconvolgimento radicale della sensibilità della mente e del cuore, una fusione totale tra due persone diverse e lontane, una esperienza sublime, una scoperta della propria verità e del proprio destino, essendo ad esso implicita la identificazione e la tensione verso un comune progetto futuro" [Alberoni].

Ma se la stessa pratica dell’amore incondizionato nel Buddismo, fosse condizionato ad un premio futuro nella vita successiva alla reincarnazione?, un corrispettivo della beatitudine cristiana...

In questo dubbio, ma soprattutto nel dubbio riguardo al mio sentire, o alla possibilita’ stessa di un sentire uniforme, chiudo con qualche citazione di pensieri che mi hanno colpita particolarmente. Una citazione estratta dal suo contesto ha poco significato, ma la sua limitatezza puo’ aiutarci a reinterpretarla secondo il nostro sentire.

« Jouis de la vie avec la femme que tu aimes, pendant tous les jours de ta vie de vanité, que Dieu t'a donnés sous le soleil, pendant tous les jours de ta vanité; car c'est ta part dans la vie, au milieu de ton travail que tu fais sous le soleil. » [antico testamento, ecclesiaste, 9.9]

« Carissimo, vorrei possedere il dono della poesia, perchè mi par ci sia poesia nella mia mente e nel mio cuore dal giorno in cui di te mi sono innamorata. Tu sei una Poesia... Tu sei una sorta di ballata, dolce, semplice, gaia, commovente, che la Natura canta, ora piangendo ora sorridendo e talvolta mescolando lacrime e sorrisi.” [Nathaniel Hawfhorne a Sophia Hawfhorne, 1839]

“Che anno è stato per noi! La mia definizione della Bellezza è che è amore, eppure implica anche la verità e il bene. Ma soltanto coloro che amano come noi amiamo possono comprendere il significato e la forza di tutto questo.” [Sophia Hawfhorne]

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